ARTE

martedì 29 marzo 2016

Il libro di aprile: Dino Buzzati, La boutique del mistero


Per il mese di aprile il libro che leggeremo è una raccolta di racconti di Dino Buzzati.
Ho richiesto una copia per ciascuno di voi presso la biblioteca locale.
Tuttavia, nell'attesa di ricevere i volumi richiesti, inizieremo a leggere utilizzando la versione digitale in PDF che potete scaricare utilizzando il link sottostante.

http://paroleleggere.it/boutique.pdf

A seguire qualche informazione sull'autore.

Dino Buzzati nasce il 16 ottobre 1906 a San Pellegrino, vicino Belluno, da una famiglia dell'agiata borghesia: il padre insegna Diritto internazionale all'Università di Pavia, la madre, veneziana, è sorella dello scrittore Dino Mantovani, assai noto nell'ultimo Ottocento. La villa bellunese è il fulcro della sua infanzia e l'origine dell'universo fanta-reale dello scrittore, con la sua suggestiva biblioteca, il granaio misteriosamente abitato dallo spirito di un antico fattore.

Frequenta il liceo classico Parini di Milano e si laurea in Giurisprudenza
con una tesi su La natura giuridica del Concordato.

Compie il servizio militare come ufficiale di complemento e, nel 1928, entra, come cronista, al «Corriere della Sera», giornale che non abbandonerà fino alla fine dei suoi giorni. Nel 1933 pubblica il suo primo romanzo Bàrnabo delle montagne,racconto lungo che racchiude quelli che saranno i temi cari alla sua poetica. Due anni dopo viene dato alla stampa Il segreto del Bosco Vecchio favola vagamente allegorica che passa quasi inosservata, dato il difficile momento politico europeo. Nel 1939, il giornale lo manda in Etiopia, come inviato speciale: un anno più tardi, Buzzati pubblica quello che viene considerato il suo capolavoro narrativo: Il deserto dei Tartari. Quello stesso anno si imbarca come corrispondente di guerra.Nel 1958 vince il Premio Strega con il libro Sessanta raccontiNel 1960 pubblica Il grande ritratto, esperimento di romanzo fantascientifico, non molto riuscito dal punto di vista letterario, ma importante dal punto di vista tematico, poiché segna l'inizio dell'esplorazione di un nuovo tema: quello della femminilità, fino a quel momento avulso dalle opere dello scrittore o, quantomeno, marginale. Sembra il preludio del romanzo che Buzzati pubblicherà tre anni dopo, nel 1963: Un amore. Forse vagamente autobiografico, certamente diverso dalle altre opere, oggetto di critiche severe e da parte dei suoi detrattori e da qualche suo lettore: come Antonio Dorigo, il protagonista della vicenda, che incontra l'amore a cinquant'anni, Dino Buzzati prenderà moglie in età alquanto avanzata, a sessant'anni.A fianco dell'attività giornalistica e letteraria del grande scrittore, ebbe un certo rilievo quella pittorica: autore di bozzetti e di dipinti vari, Buzzati partecipa a numerose mostre, dichiarando di considerare la pittura non come un hobby ma come il proprio mestiere. In un discorso autoironico, pubblicato nel catalogo della galleria d'arte Cavalletto, nel 1968, afferma che «Dipingere e scrivere per me sono in fondo la stessa cosa. Che dipinga o scriva, io perseguo il medesimo scopo, che è quello di raccontare delle storie». Con Poema a fumetti vincerà il premio Paese Sera, nel 1970. Nel 1971 raccoglie in un volume alcuni suoi articoli migliori, intitolandolo Le notti difficili. Mentre già lo assedia la terribile malattia che lo porterà alla morte il 28 gennaio del 1972.


domenica 20 marzo 2016


Per la lezione di storia di lunedì 21 marzo vedremo un video che illustra le fasi della salita al potere di Hitler in Germania:

http://www.raiscuola.rai.it/lezione/hitler-e-il-nazismo/2601/default.aspx#5

Il link seguente vi collega, invece, alla lezione interattiva che spiega la mappa concettuale che riguarda non solo l'ascesa al potere del partito nazionalsocialista tedesco, ma anche l'affermazione della dittatura nazista:

https://www.youtube.com/watch?v=i7BBF2Hx0nk

martedì 15 marzo 2016

Per lezione di letteratura di martedì 22 marzo, è previsto il commento alla poesia "A mia moglie" di Umberto Saba.

Ricordo a tutti gli studenti che il commento va costruito seguendo la traccia fornita contenuta nella scheda "Analisi del testo poetico".

IL COMMENTO

a. Presentare l’autore (cenni biografici: luogo e data di nascita e di morte e alcuni aspetti soprattutto quelli relativi alla poesia trattata), il periodo storico, la corrente letteraria di appartenenza.

b. Spiegare il titolo.

c. Presentare l’argomento e il tema.

d. Fare osservazioni su linguaggio e stile (termini utilizzati...espressioni ecc.).

e. Esprimere il proprio parere motivandolo.

A questo proposito torno nuovamente ad allegare i documento di riferimento per chi avesse difficoltà a trovarlo.
Commenti costruiti diversamente da quanto indicato dovranno essere rifatti.

"A mia moglie" di Umberto Saba
https://drive.google.com/file/d/0BynV1P6_jzpdcHBveTlONGUzWk0/view?usp=sharing

Scheda di analisi del testo poetico
https://drive.google.com/file/d/0BynV1P6_jzpdRW9HeHhjbHhrcGM/view?usp=sharing


giovedì 10 marzo 2016

GITA A TRIESTE


AMAI-UMBERTO SABA


Amai

Amai trite parole che non uno 
osava. M’incantò la rima fi
ore
amore,
la più antica difficile del m
ondo .

Amai la verità che giace al f
ondo ,
quasi un sogno obliato, che il dol
ore
riscopre amica. Con paura il cu
ore
le si accosta, che più non l’abbandona.

Amo te che mi ascolti e la mia buona
carta lasciata al fine del mio gioco.


Parafrasi puntuale

Amai parole frammentate che nessuno osava dire...
mi piaceva molto la rima fiore e amore che è quella più vecchia e più difficile.
Amai la verità che era in fondo a queste parole come un sogno ormai perso, che il dolore riscopre amica.
Con paura il cuore le fa da compagno, il dolore si accosta e più non ti abbandona
amo te che mi ascolti e amo la carta vincente che uno lascia alla fine del gioco!


Amai

Amai trite parole che non uno 
osava. M’incantò la rima fi
ore
amore,
la più antica difficile del m
ondo .

Amai la verità che giace al f
ondo ,
quasi un sogno obliato, che il dol
ore
riscopre amica. Con paura il cu
ore
le si accosta, che più non l’abbandona.

Amo te che mi ascolti e la mia buona
carta lasciata al fine del mio gioco.


Analisi metrica

La poesia è composta di 3 strofe, due quartine e una distico. I versi sono tutti endecasillabi (9), tranne il terzo che è un trisillabo, così che il poeta evidenzia la parola amore, tema ricorrente nella poesia. Le rime tranne nel primo e nell'ultimo verso, sono baciate. La poesia è caratterizzata da un ritmo lento e solenne.

Schema della rima

X
A-A
B-B
A-A
C-C
y

Analisi tematica

La poesia ruota intorno ai due campi semantici “amore” e “verità”. Il componimento poetico è una sorta di “testamento spirituale”, in cui il poeta parla del suo amore per la poesia semplice. Infatti Saba viveva in un’epoca di grandi trasformazioni di tecniche riguardanti la poesia. Il poeta, al contrario dei suoi contemporanei, invece ama la poesia semplice e diretta, di più facile significato. In questa poesia si riscopre anche la rima più semplice e abusata, fiore-amore, che diventa però una rima significativa e difficile. La seconda strofa è incentrata sulla “verità” considerata da Umberto Saba l’elemento più importante che spesse volte viene però celato da un velo di finzione. Questa è difficile e dolorosa da raggiungere ma quando la si scopre difficilmente la si abbandona.
L’ultima strofa riguarda il rapporto tra il lettore e il poeta. L’autore ammira la persona che si appresta a leggere i suoi componimenti, perché quest’ultima cerca di capire i sentimenti e le emozioni che hanno spinto il poeta a scrivere quei brani. Inoltre il poeta accenna ad una “buona carta lasciata al fine del suo gioco.

Saba fin dall’inizio della sua vita poetica, esprime l’idea di una nuova poesia, lontanissima da quella delle tendenze dominanti del suo tempo: non approvava l’estetismo dannunziano, il modernismo dei futuristi ed anche i crepuscolari, a cui erroneamente talvolta viene accostato. Il suo modello di poesia era una «poesia onesta», la poesia autentica, in grado di scavare in fondo l’animo, superando le ambiguità, le doppiezze, le ipocrisie dell’apparenza per arrivare direttamente al cuore delle cose e dei sentimenti, al loro essere reale.

C’è anche un’orgogliosa affermazione di anticonformismo, per il coraggio di aver compiuto una scelta non tentata da altri e per essere riuscito originale nel suo difficile tentativo. La strofa centrale si riferisce ai contenuti essenziali della poesia, alla ricerca di una verità nascosta, che occorre scoprire al di sotto delle apparenze superficiali, con uno sforzo di sincerità e di chiarificazione che comporta spesso dolore e paura.
Il discorso riguarda il cuore ed esprime un impegno soprattutto morale, in quanto il dolore rende amica anche la verità più dura; per Saba non c’é amore senza dolore, tanto che il "doloroso amore" costituisce l’essenza della vita. Ma la vita è anche una fonte insostituibile di gioia e di consolazione, come risulta dai due versi conclusivi, che si riferiscono direttamente al lettore ("Amo te che mi ascolti"), per renderlo partecipe di un’esperienza che resta comunque preziosa.

Il poeta è ferito dalla banalità delle parole usate dai suoi colleghi poeti a quel tempo nella poesia...
Saba parlando di “trite parole”, intende quelle parole ormai logore, abusate e banali, che non venivano più utilizzate dai poeti, sempre alla ricerca di nuovi linguaggi e tecniche, poeti che Saba non appoggiava. Le rime facili sono proprio quelle rime banalissime, utilizzate in moltissime poesie, dal principio della tradizione letteraria ad ora, e che se si vogliono usare con un significato diverso diventano «difficili». È proprio in questi pochi versi che risiede il manifesto poetico di Saba, lui si ritiene infatti un coraggioso tra i poeti, il suo tentativo è quello di esprimere cose nuove non attraverso mezzi nuovi, ma con tecniche ormai già sentite e già conosciute.


La poesia ha anche una funzione indagatrice e quindi curativa, Saba era convinto che in quanto facenti parte di questo mondo, ogni persona od animale, aveva dentro di sé tutte le conoscenze, il problema stava solo nell’estrapolarle da quel luogo chiuso e ovattato nel quale si trovavano, e tradurle in un linguaggio comprensibile a tutti.
Per le sue idee della poesia come cura per l’anima
, Saba verrà proposto come alter ego di Freud, le funzioni che quest’ultimo infatti attribuirà qualche anno più tardi alla psicanalisi, Saba le aveva già legate alla poesia, in particolare a quella «onesta», e quindi non alla letteratura disonesta, fra cui primeggiava D’Annunzio.


Una sola annotazione per la comprensione di questa lirica, che di per sé non comporta particolari difficoltà: la "buona / carta" degli ultimi due versi indica la stessa poesia di Saba, caratterizzata da un'assoluta spontaneità ed onestà intellettuale.

LA DITTATURA FASCISTA


Per la lezione di storia procedere nel seguente modo:
- visionare il PPT allegato;
https://drive.google.com/file/d/0BynV1P6_jzpdQU1neTF2dlFJNHM/view?usp=sharing
-scaricare e stampare la mappa sul Totalitarismo da allegare al quaderno di storia (in alternativa riprodurla manualmente nel quaderno);
https://drive.google.com/file/d/0BynV1P6_jzpdZ0FmbFpkUmtIX28/view?usp=sharing
-seguire la lezione interattiva utilizzando il link:
http://repetita.treccani.it/materiali/repository/Storia/index.html?macro=PCSTO5_M4_03&ambiente=Video
Dopo aver ascoltato la lezione rispondere, nel quaderno, alle seguenti domande.
Decidete voi la lunghezza delle risposte, che dovranno essere esaurienti e circostanziate.
Domande:

1. Cos'è la propaganda? Perché è fondamentale in un regime totalitario?

2. Quali mezzi di informazione vengono controllati nello Stato fascista?

3. Perché la scuola diventa uno strumento  utile al governo? Quale obiettivo si vuole raggiungere?

4. Qual è il modello di uomo imposto durante il fascismo in Italia?

5. Qual è il modello economico proposto durante il fascismo?


mercoledì 2 marzo 2016

LA TESINA PER L'ESAME DI STATO

L'esame di terza media prevede una prova finale che consiste in un colloquio orale dove potrete decidere di iniziare esponendo un argomento a vostra scelta presentando una tesina o un percorso.

Perché preparare una tesina

La preparazione di una tesina o di un percorso vi consentirà di prepararvi bene sugli argomenti della tesina e quindi orienterà il colloquio.
Ovviamente questo vi renderà un po’ più tranquilli, considerato che al momento del colloquio finale ci saranno tutti i professori schierati davanti a voi, e parlare di argomenti ben studiati sarà un vantaggio.

Cosa è la tesina

La tesina è un elaborato che approfondisce un determinato tema nelle varie materie a partire da una mappa concettuale che elenca le materie e i relativi collegamenti tra di esse sulla base di un argomento comune.

Consigli per la preparazione della tesina

Curate l'aspetto grafico della tesina.
Va scritta al computer.
Le immagini vanno stampate e allegate al testo.
Non deve essere né troppo lunga né troppo breve. Un paio di pagine per ciascuna materia possono bastare. Inutile realizzare pagine su pagine che poi non sarete in grado né di memorizzare né di ripetere.
Il materiale che recuperate va sempre sintetizzato e rielaborato in modo personale.
Si tratta di una ricerca che svolgete consultando fonti accreditate e attendibili; partendo da queste dovrete scrivere un testo chiaro, comprensibile e corretto (attenzione quindi a punteggiatura, sintassi e ortografia).
L'impaginazione deve essere chiara e leggibile, il font di caratteri utilizzato deve consentire una facile lettura. Meglio scegliere lo stesso per tutti per dare omogeneità al lavoro. Quale? Arial 12
Anche l'estetica tipografica deve essere curata:
 titoli: distingueteli bene utilizzando un carattere maggiore e il grassetto
 immagini: verificate che la stampa delle immagini sia di buona qualità
 corsivi, grassetti, riquadri: usateli senza esagerare e solo quando servono realmente
 margini di stampa: usate un margine adeguato (né troppo grande per far sembrare più grande la ricerca, né troppo piccolo rendendo la pagina troppo densa) Margini: 2 cm su tutti i lati. Interlinea 1,5

L'esposizione della tesina all'esame

Il colloquio all'esame durerà, indicativamente, 30 minuti.
Una volta completata la tesina ci si deve allenare ripetendo ad alta voce i contenuti, cercando di costruire un discorso breve ed efficace monitorando i tempi (considerate meno di 5 minuti per materia).
Ci si deve concentrare sull'esposizione cercando di avere una esposizione fluida, senza interruzioni o esitazioni, adoperando un lessico appropriato.

A seguire potete vedere un esempio di mappa concettuale con la tematica centrale e i vari approfondimenti suddivisi per materia.

Ora veniamo a quanto dovete fare. Per prima cosa stampate la mappa concettuale vuota o riproducetela a mano su un foglio. Questo è il modello standard che utilizzerete.


Qual è la tematica che volete portare all'esame? Deve essere un'idea, un concetto ampio e generale che vi permette di creare facilmente dei collegamenti.
Inserite la vostra proposta come intervento a questo post. Ricordate che la vostra tesina acquisterà valore a partire da questa scelta iniziale. Individuate un argomento centrale che vi interessa, sul quale pensate di trovare facilmente del materiale e che credete di essere in grado di presentare in modo personale e originale. Un altro aspetto importante da considerare è che sarebbe bene che ognuno di voi portasse un argomento differente in modo da distinguervi e mantenere viva l'attenzione di chi vi ascolta, che sicuramente apprezzerà la varietà delle vostre proposte.
Anche per questo vorrei sapere prima possibile di cosa volete occuparvi così da orientare correttamente le vostre scelte.
Oltre a comunicarmi la vostra proposta, se avete dubbi, questo è il posto e il momento giusto per pormi delle domande così che possa rispondere con calma a ciascuno di voi.