Harper Lee, Il
buio oltre la siepe
Titolo: Il buio oltre la siepe
Autore: Harper Lee
Editore: Feltrinelli (Milano 2013)
Temi: il pregiudizio, la discriminazione razziale, la giustizia, la dignità dell’uomo, il coraggio
Destinazione: Scuola secondaria di primo grado, secondo e terzo anno
Autore: Harper Lee
Editore: Feltrinelli (Milano 2013)
Temi: il pregiudizio, la discriminazione razziale, la giustizia, la dignità dell’uomo, il coraggio
Destinazione: Scuola secondaria di primo grado, secondo e terzo anno
In una cittadina dell’Alabama l’onesto avvocato Atticus Finch è difensore
d’ufficio di un giovane di colore ingiustamente accusato di violenza carnale;
riesce a dimostrarne l’innocenza in tribunale, ma non a proteggerlo dalla
condanna inappellabile del pregiudizio e dell’odio razziale. La storia è
ambientata negli anni trenta del Novecento. L’autrice l’aveva intitolata To
Kill a Mockingbird, “uccidere un usignolo”. Un usignolo è innocuo, non si
ciba di granaglie, ma di larve e insetti, non disturba i contadini. Il suo,
però, è un canto diverso da quello degli altri uccelli, così insinuante e dolce
da suonare inquietante: la diversità di cui si parla nel romanzo non è soltanto
quella stigmatizzata nella vicenda principale, ma è ogni voce che si alzi fuori
dal coro. A cominciare da quella di Scout, il narratore della vicenda. Scout è
la figlia minore di Finch e ha nove anni: insieme al fratello Jem e all’amico
Dill, è testimone di fatti violenti e li restituisce al lettore con l’ingenua
ironia di un linguaggio schietto e lieve, che scandalizza le signore di Mycomb
e tutti i benpensanti del paese. Oltre la siepe che protegge il conformismo dei
cittadini perbene, infatti, c’è il buio di tutto ciò che si conosce poco,
nonostante la contiguità materiale: il misterioso vicino dei Finch, per
esempio, Boo Radley, l’uomo che vive nascosto da quindici anni, per gli stessi
giovani protagonisti è oggetto di attrazione e di spavento.
Il romanzo di Harper Lee (pubblicato nel 1960) non è soltanto una storia
sul e contro il razzismo, anche se il recente invito alla lettura da parte del
presidente Barack Obama l’ha riproposta in tal senso. «Quasi tutti sono
simpatici, Scout, quando finalmente si riesce a capirli», dice all’ultima
pagina l’avvocato Finch, alla sua bambina. L’autrice, amica di
Truman Capote e da lui incoraggiata a trasformare in racconto i suoi ricordi
d’infanzia, ci parla dunque di dignità umana, di quello che ci rende tutti
ugualmente meritevoli di compassione.
Il buio oltre la siepe può essere il classico da cui
partire per incontrare altri bambini e ragazzi coraggiosi come Scout e Jem:
protagonisti di storie che suggeriscono la riflessione su tutto ciò che è
umano, sul valore e il rispetto dell’altro, sulla ricchezza che il dialogo tra
culture diverse offre alla nostra identità.
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